Si ritorna nel Parco Naturale dell’Aveto presso la Foresta delle Lame (Santo Stefano d’Aveto), foresta demaniale di rilevante prestigio naturalistico. Per raggiungere Il Lago delle Lame occorre recarsi nella località di Rezzoaglio, poi a un bivio bisogna seguire le indicazioni per Santo Stefano d’Aveto, dopodiché basta svoltare al cartello che segnala il Lago delle Lame e dopo circa un quarto d’ora si è sul posto.
La zona dell’Alta Val d’Aveto (replicando l’altro mio articolo sulla Foresta delle Lame) mostra evidenti tracce dell’attività dei ghiacciai esistenti all’epoca dell’ultima glaciazione (15-10.000 anni fa). Ghiacciai che hanno lasciato sul territorio segni evidenti ancora oggi, come depositi di detriti morenici, rocce erratiche e conche lacustri dove sono ancora rinvenibili microclimi locali altrimenti inspiegabili.

Circa 20 000 anni fa un ghiacciaio scendeva dal versante nord-ovest del Monte Aiona. Scivolando sul pendio formò una serie di conche, che dopo si riempirono d’acqua formando dei piccoli laghetti, grazie all’impermeabilità del terreno ed agli sbarramenti morenici, originando ambienti del tutto peculiari, ricchi di piante rare, anfibi ed insetti.

Di questo gruppo di laghetti il Lago delle Lame è quello che si trova alla quota più bassa. Da ricordare anche il Lago degli Abeti che deve il nome alla presenza di numerosi tronchi fossili di Abete Bianco adagiati sul fondo.

Questa volta ho seguito un altro sentiero, quello che transita vicino alla Cascata della Ravezza, per poi salire verso il l’altopiano dell’Aiona e quindi scendere fino alla Riserva Naturale Integrale delle Agoraie all’interno della Foresta Demaniale delle Lame. Da lì si transita vicino al Lago delle Asperelle per poi fare ritorno al Lago delle Lame.
La cosa che amo di più di questi posti è il silenzio assoluto che vi regna, soprattutto nella foresta demaniale delle Lame. Un luogo dove riconciliarsi davvero con sé stessi.