Giornata di scatti presso Il Colle del Nivolet (2612 m s.l.m.), valico alpino situato nelle Alpi Graie. Spartiacque tra la Valle dell’Orco (Piemonte) e la Valsavarenche (Valle d’Aosta) è collocato all’interno dell’area protetta del Parco Nazionale del Gran Paradiso.
Il Colle del Nivolet è facilmente raggiungibile in macchina nel periodo estivo, mentre nel periodo invernale/primaverile la strada che vi conduce non viene liberata dalla neve. È meta di appassionati di astronomia essendo uno dei pochi punti carrabili in quota completamente privo di inquinamento luminoso dovuto a luci stradali o di abitazioni.
L’accesso al colle è possibile utilizzando la SP 50 per Ceresole Reale (TO). Proseguendo oltre l’abitato di Ceresole la strada si snoda per una ventina di chilometri che portano a salire per un migliaio di metri di dislivello fino al colle, costeggiando il lago Serrù e il lago Agnel. La strada passa oltre il colle e si arresta poco dopo il Rifugio Albergo Savoia, sul versante valdostano.
La strada che si inerpica sino al Colle è stata costruita nel 1931. La sua funzione principale era quella di raggiungere gli invasi artificiali del Serrù e dell’Agnel. Attualmente l’ultimo tratto della strada resta chiuso al traffico automobilistico nei giorni festivi dei mesi di luglio e agosto. La sbarra si trova dopo Chiapili di Sopra, la borgata più alta di Ceresole. Gli ultimi sei chilometri possono essere percorsi a piedi, in bici oppure usufruendo del servizio di bus navetta.
Il Colle del Nivolet dal punto di vista naturale è una delle aree più interessanti di tutta la Valle d’Aosta: caratterizzato da una vasta prateria punteggiata da numerosi stagni e torbiere, il Colle è famoso per i suoi laghi alpini incontaminati. Dal punto di vista faunistico, si possono osservare camosci, stambecchi, marmotte e diverse specie di anfibi e uccelli.
Non so se ho beccato la giornata giusta, fatto sta che una parte della piana brulicava di marmotte che continuavano a correre a destra e a sinistra, offrendomi più di un’occasione per immortalarle. Sdraiarsi per terra aspettando che spuntassero dalle tane è stato davvero divertente.
Purtroppo non sono stato altrettanto fortunato con il tramonto. Nel tardo pomeriggio infatti è calata una nebbia fittissima, tanto che sono stato costretto a salire in macchina e a tornare verso casa. Non prima però di aver cercato di volgere a mio favore le condizioni meteo non proprio favorevoli.
Ci sono stata anche io e sono dei posti stupendi anche per fare foto, c’è anche chi ci va di notte per fare astrofotografia nno essendoci inquinamento luminoso ma con quelle strade è già tanto riuscire ad arrivarci di giorno 😀 Bellissime foto e video
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Grazie! Anche io un giorno vorrei tornarci per fare astrofotografia 🙂
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