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Eccoci qui al quarto capitolo di questo nostro viaggio nella storia della fotografia, come promesso nell’articolo precedente oggi vedremo le origini del mercato fotografico.
Siamo nel 1888, l’imprenditore George Eastman fonda la Kodak e mette in commercio la prima macchina fotografica alla portata di tutti, la Box Kodak, una vera e propria rivoluzione.
Lo slogan famoso all’epoca era “You press the button, we do the rest”. La macchina fotografica era venduta a venticinque dollari ed era caricata con pellicola sufficiente per cento scatti. Scattate tutte le foto bisognava spedire l’apparecchio alla Kodak: dieci dollari per la stampa delle foto e la ricarica con nuova pellicola.
Ed è così che tra fine 800 e inizio 900 si sviluppa un mercato di fotoamatori che porta alla coniazione del termine fotografo dilettante, un mercato che determinò una vera e propria rivoluzione nel settore.
Parallelamente al mercato dei fotoamatori si sviluppa anche un nuovo genere giornalistico e sociologico. Sono famose ad esempio le fotografie di denuncia delle condizioni ambientali degli immigrati a New York verso fine 800.
E più avanti, più precisamente negli anni 30 del 900, bisogna ricordare l’equipe di fotografi documentari (tra cui Dorothea Lange) che avevano il compito di fare un censimento visivo della situazione dell’agricoltura americana dopo la crisi del 29. Tra le varie foto quella sopra, Migrant Mother, è probabilmente una delle più famose.
Gabriel Jonas Lippmann nel 1891 ottiene la prima fotografia a colori stabile, sfruttando l’interferenza delle onde dell’immagine con la loro stessa riflessione su uno specchio di mercurio posto dietro l’emulsione sensibile. Nel 1908 gli sarà conferito il Nobel per la fisica e questo è l’unico alto riconoscimento scientifico concesso a un ricercatore del campo della fotografia.
Il 1895 è un’altra data importantissima per la storia, nasce infatti il cinematografo dei fratelli Lumière, utilizzante pellicola 35mm, a fruizione collettiva e non singola come il Kinetoscope inventato negli stessi anni da Edison. Nasce il cinema. Ma questa è un’altra storia…
Volete sapere invece chi e quando ha costruito la più grande macchina fotografica? Siamo nel 1900 e la sua costruzione si deve a J. A. Anderson: pesava sette quintali, era montata su un vagone ferroviario e impressionava una lastra da 225 kg che richiedeva quaranta litri di soluzione per essere sviluppata. Il suo scopo? fotografare un treno della compagnia ferroviaria Alton Limited.
Nello stesso anno la Kodak presenta la Brownie, macchina fotografica che costava 1 dollaro (circa 75 dollari odierni): è l’alba delle fotocamere “entry level”.
Nel 1902 nasce invece la Graflex, reflex monobiettivo considerata per oltre un ventennio la migliore fotocamera al mondo.
Nel 1907 ancora protagonisti i fratelli Lumière i quali presentano l’autocromia, un tipo di fotografia a colori basato sulla sintesi additiva. Tramite questo procedimento saranno realizzate le fotografie a colori della Prima Guerra Mondiale. La foto era realizzata su una lastra di vetro usando come filtri minuscoli grani di fecola di patate colorati di rosso-arancio, giallo-verde e azzurro-violetto.
Nel 1912 poi viene realizzato a Monaco da Friedrich Deckle l’otturatore centrale Compur, che detterà legge per 40 anni e sarà usato da quasi tutti i fabbricanti.
Nello stesso anno poi va in produzione un mito assoluto, la Speed Graphic, la macchina fotografica che sarà fedele compagna dei fotoreporter americani fino agli anni 50, usata anche dall’attore Joe Pesci nel bellissimo film Occhio Indiscreto.
Nello stesso anno nasce anche la Vest Pocket Kodak, fotocamera che usava la nuova e più piccola pellicola in rullo formato 127. Fu un successo enorme.
Il 1913 è un altro anno fondamentale. Infatti la necessità di migliorare la praticità delle fotocamere porta l’ingegnere tedesco Oskar Barnack a ideare una fotocamera tascabile e compatibile con la pellicola 35mm cinematografica. Lo standard cinematografico di 18 x 24 mm non era però abbastanza largo per ottenere buone fotografie. Barnack decise così di aumentare le dimensioni fino a 24 x 36mm e ruotando la pellicola in orizzontale. Inizia l’era del 35mm fotografico.
Va precisato però che il progetto rimase inattuato fino al 1925 quando nasce la Leica I, la prima fotocamera 35mm, prima Leica di serie che diventerà il simbolo del fotogiornalismo. Ed è proprio nel giornalismo che si affermerà in questi anni la fotografia, restando padrona dell’informazione fino alla diffusione della televisione nella seconda metà degli anni ’70.
Nel 1917 invece, dalla fusione di tre aziende giapponesi, nasce la Nippon Kogaku. È l’alba della Nikon. Nascono anche la Olympus nel 1918 e, un anno dopo, la Pentax; in Italia invece nascerà nel 1920 la Film, primo produttore di emulsioni fotografiche che diventerà poi la Ferrania.
In Germania intanto la Zeiss, dopo aver salvato molte piccole industrie fotografiche dopo la guerra, si deve confrontare con un altro colosso tedesco, la Rollei. Uno dei prodotti più famosi di questa azienda è la Rolleiflex biottica, presentata nel 1929, macchina fotografica con due obiettivi, uno per la visione e la messa a fuoco e uno per la ripresa.
Nel 1932 vengono prodotti i primi obiettivi della Nippon Kogaku, i Nikkor: l’inizio di una leggenda. E nel 1933, a proposito di leggende, due musicisti americani, Mannes e Gowoski, mettono a punto la pellicola a colori Kodachrome.
Ma torniamo al 1932 quando Ansel Adams e altri sette fotografi fondano il gruppo F:64 in risposta al movimento del pittorialismo di fine 800 che voleva elevare la fotografia al pari della pittura e della scultura. Il gruppo f:64 voleva invece dedicarsi alla cattura della quotidianità.
Nel 1934 poi l’imprenditore giapponese Tashima Kazuo fonda la Precision Optical Instruments Laboratory e con l’aiuto della Nippon Kogaku produce un prototipo di fotocamera a telemetro 35mm: è l’alba della Canon.
Bene abbiamo concluso anche questo quarto capitolo, io spero di non averti annoiato, non mi resta altro che darti appuntamento ai prossimi articoli e ti ricordo che puoi trovarmi sia su Facebook che su Youtube!
Se ti interessa il cinema trovi anche una sua breve storia QUI
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Bibliografia
L’occhio della fotografia – Italo Zannier
Fotografia. La storia completa – J. Hacking
Viaggio nella storia della fotografia – Marco Rovere